Controllare una borsa Gucci

Controllare una borsa Gucci

RICONSCERE UNA BORSA GUCCI

Avere per le mani una borsa Gucci significa percepire immediatamente una qualità superiore, una fattura suprema. Tatto e odore nel caso di una borsa in pelle saranno i primi sensi che dovranno entrare in azione per riconoscere l'originalità del brand italiano più noto al mondo!

Ecco di seguito alcuni consigli su come individuare un articolo vero da uno contraffatto

Pelle e cuciture

Come per le Vuitton, anche nel caso delle borse Gucci l’attenzione al dettaglio farà la differenza.

Innanzitutto, le borse Gucci sono prodotte in vera pelle che si riconosce alla vista e al tatto. La pelle non dovrà apparire rigida ma molto morbida, la morbidezza del materiale è sinonimo di qualità.

Oltre alla pelle bisognerà prestare molta attenzione alle cuciture che, nella maggioranza dei casi, sono dello stesso colore della pelle. Una borsa azzurra avrà le cuciture azzurre, non di altri colori.

Diffidare da cuciture pacchiane di colori diversi rispetto alla borsa.

Fodera

Tra i trucchetti per riconoscere una borsa Gucci originale e concludere veri affari c’è anche l’attento controllo della fodera.

La fodera interna delle borse non riporta alcun logo(anche se diversi modelli riportano una fodera completamente loggata con la scritta Gucci oppure con una G a carattere cubitale)sarà cucita in maniera regolare e sarà a tinta unita. Raramente potrà avere una fantasia ma nel caso fare molta attenzione agli altri dettagli.

 La fodera, inoltre, non dovrà apparire spiegazzata o cucita in maniera poco attenta o storta.

Le borse, poi, avranno anche una tasca interna.

Codice identificativo

Come per le borse Vuitton, poi, anche in questo caso ci sarà un codice identificativo per il tipo di prodotto. Inserito nelle borse a partire dagli anni ’90 è un codice suddiviso su due righe: la riga superiore identificativa del modello e la seconda riga, invece, il numero seriale dell’articolo. Ad esempio la “Gucci Marmont small” avrà nella prima riga il codice 443497 e la “Gucci Dionysus” media 403348. Importantissimo: dovranno esserci solo numeri, nessuna lettera.

Questo codice si troverà marchiato a fuoco sulla linguetta in pelle all’interno della borsa. Non dovrà essere stampato ma impresso, nitido e ben leggibile. Nella parte anteriore della linguetta ci sarà il simbolo trademark, la scritta “GUCCI” e “Made in Italy”.

Dal momento che esistono falsi molto belli e con codici che potrebbero sembrare originali si consiglia di chiamare in boutique e comunicare il codice.

Da qualche anno all'interno delle borse viene applicata un'altra etichetta contenente la scritta GUCCI e un piccolo qr code legato ad un seriale

Detto tutto questo dobbiamo fare una precisazione e dire che i codici seriali sono stati inseriti all'inizio del 1990, quindi tutte le borse prodotte prima di quell'anno non avranno il codice seriale 

ecco alcuni esempi di interno pre 1990

Ma di che anno è la nostra Gucci?

Qualche cenno storico può aiutarvi ad individuare il periodo della vostra amata borsa vintage.

  • 1921 – A Firenze Guccio Gucci fonda il marchio omonimo. Produce articoli in pelle e cuoio, principalmente valige e articoli, per l’equitazione.
  • 1947 – Dalla scarsità di pelle in circolazione nasce l’idea della celeberrima “Bamboo Bag”, borsa a mano con forma di sella e manico in bambù.
  • 1950 – Viene introdotto il tema della striscia verde e rossa, ispirato ai sottopancia delle selle. Comincia a vedersi impressa all’interno la scritta in oro “Gucci”, o a volte “Gucci made in Italy”.
  • 1960 – Lanciato il logo con le 2 “G” incastrate, che danno vita al monogram che tutti conosciamo e che presto verrà cucito in serie in un motivo a losanghe marroni su sfondo ecrù. Spesso il motivo è affiancato dalla celebre guarnizione verde-rosso-verde. Sebbene più rara, esiste anche la variante blu-rosso-blu.
  • 1966 – L’illustratore Vittorio Accornero disegna il motivo “Flora”. Nasce uno dei motivi più famosi della casa di moda, che segnerà anche la prima collezione di prêt-à-porter Gucci negli anni ’60.
  • Anni 70 – Gucci comincia ad inserire degli “animaletti” in metallo per impreziosire le borse, in particolare le tracolline in camoscio.
  • Dalla fine degli anni 80 ai primi 90 Gucci sostituisce i marchi impressi con una placca in metallo con la scritta “Gucci” o “Gucci Made in Italy”, con lo scudo Gucci nella parte anteriore.
  • Dopo il 1990 viene inserito il numero seriale, da 10 a 13 cifre e sempre suddiviso su due righe: riga superiore identificativo del modello, riga inferiore numero seriale dell’articolo.

Le “G”

Tra i piccoli segreti per concludere veri affari non potrà mancare l’attenzione alla forma delle “G”.

Infatti le “G” non dovranno apparire deformate o storte. E il contorno non dovrà essere né allungato né schiacciato.

Si tratta di lettere dell’alfabeto allineate e simmetriche realizzate in metallo dorato o argentato di ottima qualità. Nelle borse con tracolla la catena dovrà essere pesante, in quelle false molto spesso sarà utilizzata la latta.

Nelle borse con monogramma non dovranno assomigliare al numero sei e l’allineamento, anche lungo i lati, dovrà essere perfetto.

Consigli

Anche se l’unico modo per essere sicuri di non imbattersi in falsi è acquistare in boutique con alcune accortezze è possibile concludere dei veri affari.

Sui siti di second hand si consiglia di acquistare da venditori fidati,per esempio presso la boutique dell'usato "Quello che desideri"  

 

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